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Broccolo romanesco a tavola: alcuni modi per cucinarlo 

broccolo romanesco gros

Bello e perfetto nella sue forme, una sorta di opera d'arte della natura, il broccolo romanesco è un tipo di verdura invernale molto usata e apprezzata.


Il broccolo romanesco è un tipo di verdura invernale molto utilizzata. Conosciamolo meglio tra ricette e curiosità.

 

Varietà di cavolo broccolo, il cavolo romano, noto come broccolo romanesco, si caratterizza per il colore verde brillante e la sua splendida forma geometrica rappresentata da mille cimette che rasentano la perfezione.


Rispetto al broccolo comune il suo sapore risulta essere più delicato, e per questo motivo è un tipo di verdura utilizzabile in molte ricette, anche perché è un ortaggio dalle notevoli proprietà benefiche.

 

Un po' di storia

La diffusione del broccolo romanesco risale all’antichità tanto che già ai tempi dei Greci e dei Romani era conosciuto come “provvidenziale medicina”.

 

Considerato un ortaggio sacro, era utilizzato per curare molti disturbi tra cui: ulcere, ferite, irritazioni ed infezioni.

 

Veniva mangiato primi dei banchetti al fine di attutire gli effetti dell’alcool.
Usato anche come lassativo naturale e sedativo per tosse e raffreddore.

 

I greci soprattutto utilizzavano il decotto di foglie di cavoli romani, da bere caldo o freddo, per beneficiare delle innumerevoli vitamine, purificare l’apparato digerente e curare eventuali infiammazioni.

 

Le proprietà nutrizionali

Composto per il 92% da acqua, contiene una piccola quota di fibre e proteine.

 

Buona è anche la concentrazione di sali minerali, tra cui, in particolare, potassio, calcio, magnesio e fosforo.
Tra le vitamine è presente soprattutto la vitamina C, insieme alla A e a quelle del gruppo B.

 

Questo ortaggio presenta usi terapeutici come cibo vermifugo, emolliente e anti anemico.
L'elevata concentrazione di vitamina C, lo rende capace di contrastare l’azione dei radicali liberi.

 

La presenza degli isotiocianati, inoltre, sembra responsabile delle proprietà antitumorali di questo alimento.

 

Tra le sue straordinarie virtù curative si annovera anche la capacità di ridurre il rischio di cataratta e proteggere dall’ictus.

 

Il basso apporto calorico (circa 25 kcal per 100 grammi) di questo ortaggio, a dispetto del suo alto valore nutrizionale, lo rende adatto ad una dieta ipocalorica. Inoltre, essendo privo di glutine può essere consumato anche da chi soffre di celiachia.

 

Come cucinarlo

Il broccolo romanesco, al pari degli altri tipi di cavolo, può essere consumato crudo, condito con olio, sale e limone.

 

Si presta altrettanto bene alla cottura in vari modi: lessato, ripassato in padella, fritto in pastella o utilizzato come ingrediente per zuppe e minestre, può diventare un ottimo condimento per la pasta oppure essere aggiunto durante la preparazione di gustosi sformati o impiegato come contorno.

 

Perfetto in insalata e gli abbinamenti migliori sono con olive nere, tonno, feta e scorza di limone.

 

Se si vuole preparare una vellutata si fa bollire e si frulla tutto con una piccola patata: ottimo come base per un filetto di pesce, un formaggio morbido o addirittura un uovo poché.

 

broccolo romanesco gros

 

Non solo in insalata, ma una volta bollito, può essere gratinato in forno semplicemente con del parmigiano o del pecorino romano o addirittura con della golosa besciamella.

 

Interessanti sono le innumerevoli torte salate che si possono preparare: da ricordare che tutti i formaggi si sposano alla perfezione così come tutti i tipi di pesce e di molluschi.

 

Si può anche preparare uno sformato, magari monoporzione con una leggera fonduta di accompagnamento.
Risulta molto interessante abbinato alle arance, alle nocciole tostate e con lo speck.

 

Buonissime sono le crocchette fritte o al forno, i condimenti per la pasta che possono essere i più vari e disparati e anche il broccolo romanesco al forno.

 

Basta pulirlo e prelevare le cimette, quelle grandi si dividono a metà e quelle piccole si lasciano intere e poi si condisce tutto con sale, pepe, spezie e abbondante olio.


Venti minuti a 180° e il gioco è fatto: si ottiene un ottimo contorno perfetto con carne e pesce ma anche un condimento leggero e gustoso per del riso bollito.

 

Ovviamente in cucina basta avere fantasia e tutte le combinazioni di sapori e consistenze possono risultate vincenti.

 

Come non ricordare la zuppa di broccolo romanesco e arzilla?
Il broccolo romanesco, coltivato da sempre nelle campagne laziali, che in passato i contadini mangiavano anche ‘a zuppa’, con fette di pane raffermo o con la pasta e la razza chiodata, che i romani chiamano arzilla, un pesce economico molto diffuso sul litorale laziale, dalla forma schiacciata simile a quella di un rombo, privo di lische e dotato di una coda robusta ricoperta da aculei, che nei secoli scorsi era spesso presente nelle abitazioni più povere, dove veniva utilizzato per dare sapore e sostanza al brodo.

 

Per cucinare questa corroborante pietanza, si fa cuocere l’arzilla in acqua e sale, aggiungendo sedano e cipolla.

 

A parte si prepara il fondo per la minestra, con olio abbondante, aglio a pezzettini, i filetti di acciuga.

 

Si unisce il broccolo, un pizzico di sale, un po’ di vino bianco e i pomodori pelati. E poi la pasta, rigorosamente corta: ditalini, spaghetti spezzati, stortini o pennine da minestra.

 

Se vuoi scoprire di più sugli alimenti tipi di ogni mese, vai alla nostra rubrica "Prodotto del mese".

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