La diffusione di questo frutto ha origini molto antiche, infatti, i primi a coltivare in Europa la vite furono i Greci.
La introdussero in Italia lasciando che la sua arte fosse trasmessa prima agli Etruschi e poi ai Romani.
Oggi la sua produzione si è diffusa in quasi tutto il mondo, in particolare nei paesi asiatici, in cui l'uva da tavola è prodotta al 50%, ponendo la Cina come leader mondiale.
Troviamo, invece, tra i principali produttori di uva da vino l'Italia, la Francia, la Spagna e gli Stati Uniti.
È indubbio che la diffusione di diverse varietà di uva nel mondo sia legata soprattutto ai suoi molteplici utilizzi.
Può essere, infatti, consumata come frutto fresco, come risorsa alimentare per la produzione di vino, di succo, di uva passa e molti altri prodotti.
Ma quante e quali varietà esistono?
Innanzitutto, vi è una distinzione tra quella usata per fare il vino e quella da tavola, la quale presenta solitamente una buccia più sottile, una polpa ben compatta e un sapore piuttosto dolce e zuccherino.
Vediamo le principali tipologie di uva da tavola.
Uva Bianca: sicuramente la più consumata, molto dolce e ricca di sali minerali. Tra questa vi è quella Italia: croccante, con acini di grandi dimensioni, la troviamo in vendita già da metà settembre.
Uva Regina: il suo acino è lievemente allungato e grande, dal colore giallo-dorato, con una buccia spessa, una polpa croccante e sapore dolce.
Uva Pizzutella: che prende il nome dal dialetto romano "appuntito" per via della sua forma, è dolcissima e molto croccante.
Uva Melissa: costituita da grandi acini cilindrici di color verde chiaro, gusto dolce e molto aromatico.
Uva Vittoria: dai grandi acini tondi di un giallo vivace, una polpa molto succosa e dal sapore leggero.
Uva Baresana: tipicamente pugliese, in passato veniva usata per fare il vincotto, con cui si preparavano le cartellate, dolci natalizi tipici della Puglia.
Uva rossa da tavola: la più conosciuta è la Red Globe, che matura nel tardo autunno. I suoi acini sono molto grandi, rotondi e di colore tra il rosa e il blu, con pochissimi semi.
Uva Scarlotta: simile alla precedente per forma e colore, ma dal sapore leggermente acidulo e priva di semi.
Uva Cardinal: di origine americana, arrivata in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale e creata grazie all'incrocio di due varietà.
Uva Crimson: senza semi, arrivata dalla California, ha una polpa molto succosa e croccante, ed è una delle più richieste in Puglia.
Uva Nera: la più famosa è la Cardinal, tanto dolce, carnosa e croccante.
Uva Black Magic: dal sapore abbastanza neutro, con chicchi ovali e il grappolo allungato.
Autumn Royal: senza semi, croccante e molto dolce.
Palieri: nata da un incrocio, ha una polpa particolarmente soda, croccante e succosa.
Uva Black Pearl: ha una buccia spessa, una polpa semi-croccante e un sapore piuttosto delicato.
Uva fragola: dal gusto dolce che ricorda quello delle fragole.
Qualche curiosità...
Questo frutto, oltre ad essere consumato da tantissimi anni, è conosciuto anche grazie alla mitologia, basti pensare a Dioniso e alle divinità rese allegre grazie agli effetti del vino, il quale scioglie le inibizioni o influenza positivamente sulla convivialità.
In Mesopotamia, invece, tra il 6000-4000 a.C. l'uva aveva un grande valore per la popolazione, in quanto cadenzava i cicli stagionali, rappresentando il passaggio dall'estate all'autunno, ed era simbolo di prosperità e buon augurio.
Considerata da sempre simbolo di vita, associata nelle rappresentazioni artistiche all’abbondanza, alla salute e alla prosperità, compariva spesso nelle opere d'arte, sotto forma di frutto o di vendemmia.
Ma sapevate che anche le foglie di vite sono commestibili?
Ebbene sì, nella cucina greca e libanese si usa cuocerle al vapore e poi avvolgervi, all'interno, il riso e la carne.
Insomma, tutto il frutto possiede delle ottime qualità! E' costituita per il 70-80% d'acqua e dal 15-18% zuccheri.
È salutare, soprattutto perché ricca di sostanze polifenoliche, che contrastano l'invecchiamento cellulare e dall'azione antinfiammatoria e antiossidante. Anche i tannini, presenti nei semi, hanno una funzione antiossidante che aiuta a proteggere la pelle.
Si pensi anche che il succo d'uva è stato paragonato al latte materno per le sue proprietà nutrizionali: ha una simile quantità di acqua e proteine ed è ricco di vitamine e sali minerali, come potassio e ferro.
Attenzione però a non consumarne troppo, infatti, al contrario del latte materno, possiede una quantità di zuccheri nettamente maggiore, tanto da essere sconsigliato ai diabetici.
Altre curiosità sul cibo, vi aspettano nella rubrica "Parliamo di".
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