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Gnocchi: quanti tipi ne esistono in Italia? Scopriamo di più 

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04.10.202104.10.2021
gnocchi gros

Gli gnocchi, uno dei primi piatti più amati di sempre, non solo in Italia ma in tutto il mondo. Ecco cosa sapere che forse non sai!


Uno dei primi piatti più amati di sempre, non solo in Italia ma in tutto il mondo.

Non pensiate però che la ricetta originale contemplasse le patate perché non è così: ecco cosa sapere che forse non sai.

 

Un po' di storia

Gli gnocchi, amati ormai in tutto il mondo e riproposti ovunque con mille varianti, in origine non avevano sicuramente un aspetto invitante come quello che possiamo goderci quando sono all'interno del nostro piatto.

 

In effetti le prime ricette non solo non contemplavano le patate ma rappresentavano una preparazione molto povera fatta con farine di vario tipo, poca acqua e sale, da cuocere in acqua bollente.


Solo con la scoperta dell'America ci fu una vera svolta: la patata sostituisce per buona parte la farina e gli gnocchi incominciano ad avere l'aspetto che tutti conosciamo.

 

Ovviamente, va da se, che anche l’origine degli gnocchi in Italia, abbia una storia antichissima che risale alle prime importazioni di patate dal continente americano in Europa.
Da noi poi, si è anche creato un modo di dire “Giovedì gnocchi!” che è un’espressione tipica italiana, ma in particolare romana, che risale a molto tempo fa, in seguito a un precetto religioso in base al quale il venerdì ci si asteneva dalle carne. Pertanto c’era l’abitudine, il giorno prima, di mangiare qualcosa di più calorico proprio come questo sublime piatto.

 

E in cucina ci sono davvero molte le varianti degli gnocchi
Insomma, come accade con tutte le ricette della tradizione, le varianti sono davvero numerose, quasi che non si contano, soprattutto grazie alla voglia di innovazione della cucina creativa e moderna.

Questo mese abbiamo preparato per voi la ricetta degli gnocchi Consilia con crema di zucca e polvere di speck.

 

gnocchi consilia crema di zucca spck gros

 

Com'è?

Tempo di preparazione: 18 minuti
Tempo di cottura: 30 minuti

Dosi per 4 persone

 

Che cosa serve?

n. 1 confezione gnocchi Consilia
500 g zucca pulita
200 g speck a fettine
q.b. sale e pepe nero
q.b. timo secco
q.b. olio extra vergine di oliva

 

Come si prepara?

Per prima cosa cuocere la zucca: tagliarla a pezzettini piccoli e cuocerla a fiamma vivace con poco olio: mescolare spesso ed eventualmente aggiungere pochissima acqua.
Condire con sale e pepe e una volta cotta frullare tutto.

 

Mettere l'acqua per la cottura degli gnocchi a bollire e seguire i tempi riportati sulla confezione.

Scaldare una padella antiaderente e abbrustolire a fiamma dolce le fette di speck sino a che diventino ben dorate e asciutte.

 

Sistemarle su un foglio di carta assorbente e tritarle: una parte deve essere fine una più grossolana da aggiungere all'ultimo.

In una padella scaldare poco olio e mettere ¾ della crema di zucca ottenuta stemperandola con poca acqua di cottura degli gnocchi.

 

Versare gli gnocchi e spadellare a fiamma vivace unendo la polvere di speck, il parmigiano, il timo secco ancora un po' di sale e di pepe.

 

Completare con un filo d'olio e la parte di speck tritata più grossolanamente.

 

Scopri altre ricette semplici e veloci per preparare primi piatti moderni e sfiziosi.

 

E quali sono le varianti regionali italiane degli gnocchi? Vediamone alcune

Senza dubbio ci sono gli gnocchi di patate che tra le altre cose si possono completare con l'uso di tanti tipi di farine differenti, ma, altrettanto di rispetto e apprezzati sono gli gnocchi di diversa fattura.

Vediamo i principali.

 

In Piemonte si preparano i Dunderet, detti anche “Strangoiapreve“, sono un impasto di farina, uova e latte, che viene lavorato con il cucchiaino e cotto direttamente in abbondante acqua bollente.
La forma è completamente diversa da quello dei classici gnocchi, risultando più irregolare e allungata.


Poi ci sono i Ravioles della Valvaraita, realizzati con patate e tomini, bolliti e serviti con burro e formaggio grattugiato.
Non parliamo poi dei classicissimi gnocchi alla bava, rigorosamente di patate e conditi con tantissimo formaggio filante.

 

Nella zona lombarda ci sono davvero tantissimi tipi di preparazione differenti: si va dai Gnoc de la cua, ovvero gnocchi della coda: un impasto di spinaci o erbette, pane raffermo e uova, da condire con formaggio silter.
I malfatti, simili ai precedenti dove all’impasto di spinaci, uova e pane grattugiato si aggiunge anche del formaggio grattato.

 

Gli Gnocchi alla lariana con un impasto che prevede farina, uova, latte e aromi, da condire con formaggio fresco tipo robiola, salsa di pomodoro o ragù.
E ancora gli Gnocchi de 'pa, ovvero di pane, i pizzoccheri della Val Chiavenna sempre fatti con la mollica di pane e da condire con il formaggio.

 

Ricordiamo i Capunsei, piccoli e dalla forma allungata e affusolata, si preparano con pane raffermo grattugiato, formaggio grana, noce moscata, uno spicchio di aglio schiacciato, un po’ di burro fuso e uova.
Qui il condimento è più sostanzioso: burro e salvia, pomodoro, salamella mantovana ben rosolata o con le erbe.

 

Gli Gnocarei che si preparano con gli avanzi della polenta, di forma irregolare e da cuocere rigorosamente nel brodo.
Esistono gli gnocchi con farina di castagne e farina di grano saraceno, quelli di riso da cuocere in brodo e molto simili a delle piccole palline.

 

E gli gnocchi di zucca?
Non possiamo dimenticarli, come non possiamo dimenticare tutte le varianti sul tema che prevedono l'utilizzo di polpa di verdura, spinaci, barbabietole, carote e tanto altro all'interno dell'impasto.

 

Se ci spostiamo dalla zona lombarda possiamo trovare i Canederli, gnocchi dalle dimensioni importanti e dai mille impasti e gli spatzle con spinaci.
Ricordiamo anche gli Gnocchetti de gries friulani, che prevedono un impasto di semolino e uovo, si servono in brodo o con il burro fuso.
I pisarei e faśö, gnocchetti di farina e pangrattato, arrotolati a formare dei lunghi cilindri, tagliati a tocchetti delle dimensioni di un fagiolo e infine schiacciati col pollice, avvolgendoli leggermente su se stessi: il loro condimento è importante...fagioli, lardo, cipolla e pomodoro.

 

In Toscana troviamo gli Gnudi, e poi, via via, si arriva nel Lazio, sicuramente tralasciando altre mille varianti sparse qui e la nel territorio, e troviamo i famosissimi Gnocchi alla romana.
Un piatto semplice, dei medaglioni di semolino preparati con burro, parmigiano, uova e pecorino, aromatizzati dalla noce moscata.

 

Altro classicone sono gli Gnocchi alla sorrentina, scendendo sempre verso sud: sono caratterizzati soprattutto dal condimento, trionfo di pomodoro e mozzarella.
Va la pena ricordare le ganeffe, pallottoline di riso e preparazione tipica siciliana con la quale si riciclano gli avanzi del riso che vengono amalgamati con burro, tuorlo d’uovo, grana e zafferano.
Ovviamente si friggono!

 

Per finire arriviamo in Sardegna con i famosi Malloreddus: un ibrido tra gnocco e pasta.
Panciuti e a forma di conchiglia, si preparano impastando semola e acqua.
Il condimento prevede salsiccia sarda, pomodoro, zafferano e tutto il pecorino che riuscite a procurarvi.

 

Se vuoi scoprire altre curiosità sulla cucina e sul cibo, vai alla nostra rubrica "Parliamo di".

 

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