Il termine viene dal latino «vēris», a sua volta derivato dal sanscrito «vas», che vuol dire «splendere». La primavera è una delle quattro stagioni in cui si divide l’anno. Si distingue in astronomica e meteorologica. Nell’emisfero boreale, la primavera astronomica ha inizio il 20 marzo o il 21 marzo e si conclude il 21 giugno: le date sono legate all’equinozio e al solstizio d’estate. Nell’area australe la stagione va invece dal 23 settembre al 21 dicembre (corrisponde, dunque, all’autunno boreale). Le rispettive durate sono, pertanto, di 92 e 89 giorni. Alla fine di marzo si verifica anche il passaggio dall’ora solare all’ora legale. Il clima vede un innalzamento delle temperature rispetto all’inverno, con il dì che torna ad allungarsi. Per l’aspetto meteorologico, la primavera viene invece considerata come la stagione compresa tra il 1° marzo e il 31 maggio. È quindi, come l’autunno, una stagione intermedia.
La primavera è, per antonomasia, la stagione della natura, del rifiorimento e delle rinascite. I suoi colori, corroborati dall’aria nuova dopo il letargo invernale, segnano un risveglio che sfocerà nell’estate. Festività tipiche sono: la Pasqua (celebrata di domenica, in data compresa dal 22 marzo al 25 aprile), il pesce d’aprile (primo giorno di aprile), la liberazione italiana (25 aprile), la festa del lavoro (primo giorno di maggio), il giorno dei caduti (ultimo lunedì di maggio) e la festa della Repubblica d’Italia (2 giugno). L’astrologia e lo zodiaco collocano in primavera i segni di Ariete (fuoco), Toro (terra) e Gemelli (aria).