Cin cin! E’ l’ora dell’aperitivo 

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16.05.201516.05.2015

Un rito antico già praticato dagli antichi romani. La versione moderna nata a Torino con il vermut. Alcoolico o analcoolico, è ormai parte delle abitudini degli italiani e diffusissimo anche all’estero. E oggi sostituisce spesso un intero pasto a prezzi molto più ragionevoli


Alcoolico o analcoolico che sia, l’aperitivo è un rito antico, già praticato dagli antichi romani (con il celebre mulsum a base di vino e miele), entrato ormai a far parte delle abitudini degli italiani e diffuso in tutto il mondo. Dal latino “aperire” (aprire) va servito prima dei pasti (pre dinner) per stimolare l’appetito. Accompagnato, di solito, da stuzzichini può essere un cocktail o una bevanda non miscelata. Nel caso dell’aperitivo alcoolico, in base alle normative vigenti, non si tratta di una specifica bevanda. Ma sta ad indicare, piuttosto una modalità di preparazione di bevande alcooliche o di preparati a base di bevande alcooliche. Definizione che, ovviamente, non riguarda gli aperitivi analcoolici, i cosiddetti soft drink.
La versione moderna dell’aperitivo è nata a Torino, con l’invenzione del vermut (vino bianco addizionato ad infuso di oltre 30 tipi di erbe e spezie), nel 1786 da parte di Antonio Benedetto Carpano. Esportato in tutta Europa e successivamente prodotto da “Cinzano” e da “Martini & Rossi”, proprio con il nome di Martini è diventato l’aperitivo per antonomasia. Da servire o bere liscio o come base alcoolico per alcuni celebri cocktail, come il Negroni e il Manhattan. Quando nel 1800 Carlo Gancia propose la variante del vermut Gancia, divenne l’aperitivo ufficiale della casa reale. Tornando al presente, l’aperitivo può essere bevuto al tavolo da pranzo, oppure in piedi poco prima di sedersi a mangiare, o, molto spesso, anche in un locale diverso da quello scelto per consumare il pasto. Solitamente, specie in quest’ultimo caso, è accompagnato da stuzzichini salati o da veri antipasti. Tra gli aperitivi più diffusi l’Americano, il Pirlo, lo Spritz, il Campari, il Rossini e il Sanpellegrino.
Dalla seconda metà degli anni Novanta quello dell’aperitivo è diventato, progressivamente, una moda costosa. Anche in seguito all’apertura di decine di locali in zone raffinate. I prezzi sono saliti via via al diffondersi della moda, ma allo stesso temo è diventato un degno sostituto di una cena ad un prezzo molto più ragionevole. In ogni caso, per chi volesse risparmiare, basta un giro al supermercato per trovare tutti gli ingredienti necessari ad assemblare un aperitivo che si rispetti direttamente a casa vostra. E questo sì a prezzi decisamente più modici.

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