Gnocchi, la storia e tante loro varianti tutte da scoprire 

Gli gnocchi sono apprezzati in molti paesi del mondo. Ecco tutto quello che forse ancora non sai.


Fatti con impasto di grano duro e patate, facili da realizzare, gli gnocchi sono conosciuti e apprezzati in molti paesi del mondo. Scopriamo di più su questo primo davvero goloso.

 

A quanto pare gli gnocchi sono un cibo antichissimo, preparato in base alle varie tradizioni, con farine differenti: farina di frumento, di riso, di semola, con patate, pane secco, tuberi o verdure di vario genere.

 

Quelli più diffusi in Italia, come tutti sappiamo, sono quelli preparati con le patate: molto diffusi anche gli gnocchi il cui impasto consiste solo di acqua e farina.


Non dimentichiamo la variante preparata con il semolino i cosiddetti "gnocchi alla romana", anche impastati con la farina di mais, o ancora, gli gnocchetti sardi, i malloreddus.

Gli gnocchi, in qualsiasi modo possano essere preparati, rappresentano un primo piatto, un vero piatto unico oppure una sorta di particolare contorno come è per i knödel centreuropei.

 

Le origini degli gnocchi

 

Hanno origini molto antiche, che risalgono al XVI secolo, periodo in cui ebbe inizio l’importazione delle patate dall’America.

 

Ai sorrentini si deve l’invenzione di questa gustosa ricetta che oggi delizia il palato di mezza Italia e non solo!
Pomodori, mozzarella filante basilico fresco, il condimento che li ha resi famosi e importanti.

 

Presso la corte sforzesca, in occasione dei banchetti di nozze e dei festeggiamenti per le vittorie militari, gli gnocchi erano conosciuti sotto il nome di "zanzarelli".
La preparazione era abbastanza diversa da quella moderna: si usava la mollica di pane, le mandorle tritate, il latte ed il cacio lodigiano.
Spesso, all’impasto, venivano aggiunti spinaci in modo da cambiarne il colore ed il sapore ed in questo modo il brodo in cui venivano cotti diventava dorato e non a caso, considerato che il particolare colore era simbolo di ricchezza della casa.

 

Nel Seicento erano chiamati "malfatti": la ricetta prevedeva l’utilizzo dell’acqua, delle uova e della farina invece delle mandorle e del pane.

 

A Roma, secondo la tradizione, gli gnocchi venivano cucinati di giovedì: un detto popolare diceva così: "Giovedì gnocchi, Venerdi pesce (o anche "ceci e baccalà"), Sabato Trippa".
Al Sud, soprattutto in Campania, venivano preparati di domenica.

 

Dal 1880 in poi quasi tutte le varianti degli gnocchi scomparvero, ad accezione di quelli di patate, che venivano preparati in tutte le regioni d’Italia.
In Campania dove vantano una antichissima tradizione, vengono anche detti strangulaprievete.

 

Le varianti degli gnocchi, tutte italiane

 

Come spesso capita quando si parla di cucina, ogni regione ha quindi la sua specialità.

Questo mese abbiamo preparato una ricetta con uno dei migliori ingredienti della linea Scelte Premium Consilia: gli gnocchi con verza, robiola e pancetta. Scopri la nostra ricetta!

 

gnocchi gros


Se è facile trovare un po’ ovunque gli gnocchi "tricolore", a base di patate, barbabietola e spinaci, in Piemonte si preparano spesso gli gnocchi alla bava, con un impasto a base di farina bianca e grano saraceno condito con fontina o toma piemontese, ma è possibile trovare anche i ravioles della Valvaraita, gnocchi di patate e tomini, bolliti e conditi con formaggio fuso.

 

In Lombardia i tipici gnòc de schelt si fanno con farina di castagne, bianca e di grano saraceno.

 

A Verona un piatto di gnocchi con burro e salvia (o con la pastissada, lo stracotto di cavallo tipico della città scaligera) viene tradizionalmente consumato il "Venardì Gnocolàr", giorno della sfilata dei carri di Carnevale.

 

E Papà del Gnocco è il nome della principale maschera del carnevale scaligero, di qui anche l'usanza di mangiarli il venerdì.

Anche a Castel Goffredo, in provincia di Mantova, in occasione del carnevale locale, la tradizionale maschera di Re Gnocco offre ai propri sudditi gnocchi e vino il venerdì gnoccolaro.

 

Sono caratteristici del Trentino-Alto Adige gli spätzle, piccoli gnocchi dalla forma irregolare, fatti con farina di frumento o integrale, acqua, uova e con aggiunta di spinaci, erbette e ricotta, solitamente conditi con speck e formaggi locali.

 

In Friuli Venezia Giulia troviamo gli gnocchetti de gries fatti con semolino e uovo, serviti in brodo o con il burro fuso.

 

In Emilia-Romagna invece i pisarei e faśö sono gnocchi preparati con pangrattato e farina, impastati e conditi con un ricco ragù a base di fagioli, lardo e cipolla, un condimento molto simile a quello con cui vengono preparati i gnocchetti alla collescipolana, tipici umbri.

 

In Toscana, gli gnudi a base di ricotta e farina.


Quello degli gnocchi è un mondo quasi infinito e se si prendono in considerazione tutte le tradizioni la lista delle varianti davvero ci sorprende di continuo.
Meritevoli di essere citati sono ancora quelli tipici delle Marche, gli gnocchi di Apecchio, fatti con farina bianca e acqua.
Somigliano ai passatelli romagnoli, ma in Puglia si chiamano Triddhi e sono fatti con un impasto a base di uova, semola di grano duro e prezzemolo e sono cotti in brodo.

 

Insomma ... c'è l'imbarazzo della scelta quando si parla di gnocchi ... quali sono i tuoi preferiti?

 

Scoprite tante altre curiosità sulla cucina e sui segreti per preparare ottimi piatti, nella nostra rubrica "Italia in tavola".

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