Befana: una lunga tradizione, ricca di storie tutte da scoprire 

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03.01.202203.01.2022

La befana, chi è davvero? Una anziana signora che arriva con la sua scopa e regala tanti dolci. Scopriamo la sua storia.


Chi è davvero la Befana, questa anziana signora un po' dismessa che arriva con la sua scopa, regala tanti dolci ai bambini ma porta via con se tutte le feste facendoci ritornare alla normalità?

 

La Befana è tradizionalmente associata ad una vecchietta col naso lungo che gira a cavallo di una scopa portando dolciumi e carbone a tutti i piccini.
Proprio come Babbo Natale la Befana entra nelle case dei bambini, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, non si fa vedere e salutandoci chiude tutte le sontuose feste di Natale e Capodanno.

 

Ma dove nasce la storia della Befana?
C'è sicuramente un rimando all'anno vecchio che se ne va e la distribuzioni di doni vari anche, ha un significato simbolico.
Ecco tutto quello che devi sapere.
Si, perché se ci fermiamo un attimo a pensare la confusione è dietro l'angolo.

 

Arriva la Befana o l'Epifania?
C'è una vecchina in viaggio con la scopa o sono i Re Magi che finalmente entrano in scena dopo un lunghissimo viaggio?
Intanto c'è da sapere che etimologicamente Epifania e Befana hanno la stessa in origine.

 

Befana è una variazione popolare del termine greco Epifania che significa apparizione.

 

Partiamo però dai famosi Re Magi.
Questi, Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, il giorno dell’Epifania, nella tradizione cattolica, arrivano da Gesù Bambino seguendo la stella cometa che poi è la cometa di Halley.

 

Epifania è apparizione, manifestazione della divinità di Cristo e i doni che portano sono oro, incenso e mirra, trasformati nella tradizione popolare italiana in frutta, dolci e giocattoli.

 

Fino al Quattrocento i Re Magi erano raffigurati senza nessuna differenza di colore e di etnìa.
Uno dei re con la pelle scura appare per la prima volta in un dipinto di Mantegna del 1464.
Solo nel Rinascimento si è diffusa la consuetudine di identificare nei Magi i tre continenti noti fino ad allora.
Tre, tra l'altro e non a caso, è anche il numero perfetto.

 

Sta di fatto che la storia narra che i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscivano a trovare la strada e chiesero quindi informazioni ad una vecchina incontrata per strada.
I Re Magi chiesero alla donna di accompagnarli per andare a rendere omaggio al Bambino Gesù ma lei si rifiutò.
Rifiuto che solo dopo la vecchietta si pentì di aver dato e quindi preparò un cesto pieno di dolci e si mise a cercarli senza riuscirci.
Cominciò quindi a fermarsi di casa in casa donando ad ogni bambino che incontrava dei dolcetti nella speranza che uno di essi fosse Gesù Bambino.

 

E quali sono i significati associati alla Befana?

La befana ha diversi significati e molti sono i simboli a lei associati.

 

La befana come Madre Natura degli antichi, contemporaneamente morte e vita, il male e il bene, il buio e la luce, una donnina anziana e brutta ma in fondo buona: una figura che rappresenta la conclusione di un ciclo e l’inizio di un altro, che ogni cultura celebra dalla notte dei tempi con riti, usanze, amuleti portafortuna.

befana gros


Ma la calza?
La calza è semplicemente il contenitore perfetto, a portata di mano anche di una vecchia signora.

 

Pensiamo poi al fuoco che è associato alla befana.
In diverse parti d’Italia si bruciano infatti fantocci con l’immagine della vecchia, a quanto pare una sopravvivenza di miti precristiani.

 

Nel bruciare il fantoccio (la Vecchia, la Befana, la Strega), gesto diffuso un po’ in tutta Europa, si deve vedere la sopravvivenza periodica degli spiriti malefici, facendo risalire il mito della Befana a tradizioni magiche precristiane.

 

A Verona si chiama Brusa la vecia: il 6 gennaio in piazza Bra un’enorme Befana di stracci e legna viene data alle fiamme.
Le tradizioni e i riti sono decine in Italia e nel mondo.

 

A Montescaglioso, in Basilicata, per esempio, la notte della vigilia dell’Epifania è la notte dei Cucibocca.
A gruppi di tre alcuni personaggi girano nella serata per i vicoli e le strade con il volto coperto da barba e cappello.
Hanno abiti e mantello scuri e catene ai piedi. Chiedono offerte in natura e portano in una mano un paniere con una lampada ad olio e nell’altra un enorme ago dal quale pende un lungo filo.
Con l’ago ed il filo tentano di cucire la bocca dei bambini curiosi che così fuggono e vanno a dormire lasciando spazio alla Befana nella notte.

 

In Toscana i contadini cercano di vedere le stelle attraverso il camino e se ci riescono allora stappano un vino nuovo perché vuol dire che l'annata sarà propizia.

 

In Emilia Romagna si racconta che la notte tra il 5 e il 6 le mura diventino di ricotta.

 

In Sicilia si dice che i re Magi, nel giorno della Befana, attraversarono l'isola e fecero rifiorire gli aranceti che erano stati bruciati da una terribile nevicata.
In più...una cosa particolare da sapere è che in molti Paesi europei i regali ai bambini non vengono portati da Babbo Natale, ma dalla Befana la notte tra il 5 e il 6 gennaio.

 

In Spagna per esempio, la notte tra il 5 il 6 gennaio non è la Befana a portare i regali bensì i Re Magi e i bambini sistemano fuori la porta di casa un bicchiere d'acqua per dissetare i cammelli.

 

In Francia si nasconde una fava all'interno di un dolce speciale preparato per l'occasione e chi la troverà sarà la regina o il re della giornata.

 

In Russia la Befana si chiama "Babuschka" ed è proprio lei, in compagnia di Padre Gelo, che porta i regali ai bambini.

 

Vuoi scoprire di più sulle tradizioni italiane e di altri paesi e sulle feste più popolari? Vai alla nostra rubrica "E' tempo di".

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