Il termine eolico deriva da Eolo, il dio dei venti della mitologia greca. Per energia eolica, infatti, si intende l’energia cinetica prodotta dall’aria in movimento. Cioè dal vento. In sostanza, l’energia eolica è la conversione dell’energia del vento in una forma utilizzabile di energia, generalmente grazie all’utilizzo di aerogeneratori che producono energia elettrica, tramite mulini a vento che producono energia meccanica, pompe a vento che pompano l’acqua oppure ancora vele che spingono in moto le navi.
Si tratta di un’energia alternativa ai combustibili fossili, abbondante, rinnovabile e a sostegno dell’economia verde, ampiamente distribuita, pulita, non produce emissioni di gas serra durante il funzionamento e richiede una superficie di terra non eccessivamente elevata. Gli effetti sull’ambiente sono in genere meno problematici rispetto a quelli provenienti da altre fonti di energia. A partire dal 2011, la Danimarca ha iniziato a generare più di un quarto della sua energia elettrica dal vento e 83 paesi di tutto il mondo utilizzano l’energia eolica commercialmente. Nel 2010 la produzione di energia eolica è stata di oltre il 2,5% di tutto il consumo elettrico mondiale, con una crescita stimata del 25% annuo. Il costo monetario per unità di energia prodotta è simile al costo rapportabile ai nuovi impianti a gas naturale e a carbone.
L’energia eolica è una fonte stabile di anno in anno, ma ha una variazione significativa su scale di tempo più brevi. L’intermittenza del vento crea raramente problemi quando essa viene utilizzata per fornire fino al 20% della domanda totale di energia elettrica, ma se la richiesta è superiore vi è necessità di particolari accorgimenti alla rete di distribuzione e una capacità di produzione convenzionale. Alcuni metodi per la gestione della potenza prodotta, come quello di possedere sistemi di stoccaggio (come stazioni di pompaggio), turbine geograficamente distribuite, fonti alternative, accordi di esportazione e importazione di energia per aree limitrofe o la riduzione della domanda quando la produzione eolica è bassa, possono ridurre notevolmente questi problemi. Inoltre, le previsioni del tempo consentono alla rete elettrica di essere preparata tempestivamente a seconda delle variazione previste nella produzione.
Per migliaia di anni, barche a vela e velieri hanno utilizzato l’energia eolica mentre gli architetti hanno usato la ventilazione naturale negli edifici fin dai tempi antichi. L’uso del vento per fornire energia meccanica è tuttavia iniziato un po’ più avanti nella storia. La ruota a vento progettata dall’ingegnere greco Erone di Alessandria nel 1° secolo è il primo esempio noto di utilizzo dell’energia eolica per alimentare una macchina. I primi mulini a vento furono in uso in Iran almeno dal 9° secolo e forse già dal 7° secolo. L’impiego di mulini a vento si diffuse subito dopo in tutto il Medio Oriente e nell’Asia centrale e più tardi anche in Cina e in India. Si ha notizia che, a partire dal 1000, i mulini a vento furono utilizzati, sia in Cina che in Sicilia per pompare acqua di mare per estrarre il sale. A partire dal 1180 furono ampiamente utilizzati in Europa nord-occidentale per macinare la farina, mentre le pompe a vento furono utilizzate per drenare i terreni per favorire l’agricoltura e per l’edilizia. I primi immigrati nel Nuovo Mondo portarono con loro queste tecnologie.
L’energia eolica veniva sfruttata per trasportare acqua o per muovere macine e triturare i cereali, in particolare in Paesi Bassi era utilizzata per pompare l’acqua dei polder (che sono delle parti di terra sotto il livello del mare), migliorando notevolmente il drenaggio dopo la costruzione delle dighe. I mulini olandesi erano i più grandi del tempo, divennero e rimasero il simbolo della nazione. Questi mulini erano formati da telai in legno sui quali era fissata la tela che formava così delle vele spinte in rotazione dal vento; l’asse di rotazione era orizzontale, come per quasi tutti i mulini europei (i mulini cinesi avevano invece, in genere, asse di rotazione verticale)
Negli Stati Uniti, lo sviluppo delle pompe a vento fu il fattore principale che permise la coltivazione e l’allevamento in vaste aree altrimenti prive di acqua facilmente accessibile. Queste pompe contribuirono inoltre all’espansione della rete ferroviaria mondiale, grazie ai sistemi di pompaggio dai pozzi necessari per fornire l’indispensabile acqua per le locomotive a vapore. La turbina eolica a più pale posizionata in cima a una torre in legno o in acciaio, fu per oltre un secolo una presenza fissa nei panorami dell’America rurale. Nel 1881, Lord Kelvin propose di usare l’energia eolica quando "il carbone fosse finito".[19] Nello stesso periodo fu proposto anche lo sfruttamento dell’energia solare.
Oggi, grandi parchi eolici sono costituiti da centinaia di singoli aerogeneratori collegati alla rete di trasmissione di energia elettrica. L’eolico off-shore è più stabile, fornisce più energia e possiede un minor impatto visivo, tuttavia i costi di realizzazione e manutenzione sono notevolmente più alti. Piccoli impianti eolici on-shore forniscono elettricità a luoghi isolati. E le società elettriche acquistano sempre di più elettricità in eccesso prodotta da piccoli aerogeneratori domestici.