A chi non piacciono le patatine fritte?
Sono sfiziose, gustose e appetitose ma non sempre riescono bene...eppure all'apparenza la loro sembrerebbe una preparazione molto facile.
Purtroppo così non è e troppo spesso si mangiano delle patatine fritte che sono tutto tranne che perfette: molli, piene d'olio, secche, insapore, fredde e chi più ne ha ne metta.
Ma allora...come si deve fare per preparare delle patatine fritte a regola d'arte senza dover per forza comprare quelle surgelate?
Intanto occorre scegliere la patata giusta: quelle novelle sono le migliori perché povere di amido, quelle vecchie le peggiori perché sempre troppo farinose.
Importantissimo è poi il taglio: devono essere rigorosamente tutte uguali...basta fare un po' di attenzione.
Non tutti lo sanno ma le patatine fritte sono molto buone anche se non sono state private della buccia per gli amanti di texture e sapore più rustico.
Se vi accorgete che le vostre patate sono piene d'amido utile è lasciare a bagno nell'acqua fredda per 30 minuti almeno cambiando l'acqua fino a quando non rimane trasparente.
Successivamente però occorrerà avere cura di asciugarle molto bene con un canovaccio oppure con della carta assorbente.
L'olio deve essere abbondante: mai lesinare con lui quando si parla di fritto.
La padella da utilizzare deve avere i bordi alti, il cestello e deve essere riempita fino al bordo o quasi.
L'olio migliore da utilizzare è quello di arachidi, stabile alle alte temperature e di gusto neutro.
Le fasi della frittura devono essere due: una di 5-6 minuti a 160-170° e una di 1-2 minuti per farle diventare dorate a 180-190°.
Tra una fase e l'altra occorre scolare le patate, alzare la temperatura dell'olio e poi rituffarle per farle diventare perfettamente dorate e croccanti.
Serve quindi un termometro altrimenti se tuffa una patata e si vede se viene a galla friggendo.
Ovviamente...salate le patate solo un attimo prima di servirle se non volete correre il rischio di presentare delle patate molli e senza l'effetto crunchy.